Avete mai visto estrarre da una cava della Lessinia dei mezzi cingolati?
Forse non credi sia possibile.
Allora ti consiglio di seguirmi in questo breve viaggio.
Chi decide di andare in visita al Veja Adventure Park solitamente si dirige verso le montagne della Lessinia ed inizia a percorrere i tornanti che di curva in curva lo portano su verso i boschi incontaminati della zona.
Giunti a Sant’Anna d’ Alfaedo però c’è una deviazione verso la frazione di Giare, se scrivete il nome di questo luogo in un motore di ricerca vedrete apparire questa mappa:
Vi salterà subito all’occhio che non sono molte le “attrazioni” indicate … tra queste c’è proprio quella di cui vi parliamo oggi Le Costruzioni Meccaniche F.lli Antolini.
Arrivo con la mia automobile al bivio che conduce proprio lì e noto subito un cartello che la indica, quasi nascosto, ai piedi della salita che si inerpica fino ad una vecchia cava di pietra.
Giunto a destinazione però si presenta alla mia vista tutt’altro.
Iuri il titolare e uno dei fondatori dell’azienda mi accoglie con ciuffo e basette inconfondibili, feticcio dei gloriosi anni 80, e sfodera il suo immancabile sorriso.
Sono in visita per scoprire come è nata questa azienda incastonata nella montagna ed il viaggio inizia proprio da qui.
Da dove nasce Mezzi Cingolati Antolini
Simulando l’arrivo di un bilico, contenente i materiali che verranno qui lavorati, entriamo nella zona di scarico dove mi colpiscono il grande ordine e la pulizia, ma presto l’attenzione si sposta su uno strano mezzo.
Iuri mi dice che si tratta di un bilancino, una sorta di ragno telecomandato che viene utilizzato per spostare le lastre d’acciaio appena deposte.
È anche grazie ad esso che con orgoglio mi racconta che
– Nella nostra azienda non si sono mai verificati incidenti sul lavoro –
Con la bocca già aperta mi dirigo verso il reparto taglio, dove 4 diverse macchine si avvalgono di una tensione di 380V che viene trasformata in un fascio laser, con il quale vengono sagomate le diverse lastre.
Verranno successivamente utilizzate per realizzare le macchine per le quali è nata Mezzi Cingolati Antolini.
Ci spostiamo poi nella sezione saldatura, dove altri robot si occupano di unire le parti tagliate e tra un aneddoto e l’altro la visita al primo piano termina.
Si narra che quando i trasportatori portarono la macchina a taglio laser più grande, con un pianale unico di addirittura 8 metri, la nebbia ne avesse impedito la consegna per 15 gg.
Nessuno voleva arrampicarsi fin lassù senza condizioni atmosferiche favorevoli!
In produzione
Iuri mi conduce al secondo piano e badate bene, non si tratta di salire le scale o di prendere un ascensore; il secondo piano si raggiunge a piedi dalla strada e presto vi rivelerò il perché.
Qui trovo altri operai al lavoro, che assemblano e saldano altri manufatti, destinati a comporre piattaforme aeree, nella costruzione delle quali l’azienda è specializzata.
Mi insospettisco vedendo mezzi che non riconosco come essenziali per l’attuale produzione, ma il mistero sta per essere svelato, infatti grazie ad un’altra breve passeggiata saliamo al terzo livello dell’azienda, quello più alto e più antico.
Qui trovo 15 diversi tornii e frese a controllo numerico in un grande spazio, che però appare angusto alla vista a causa dell’affollamento di macchinari affascinanti.
Mi presentano Federico, tornitore specializzato al quale chiedo di raccontarmi in poche parole cosa fanno lassù e lui pazientemente si toglie i panni di maestro della meccanica e veste quelli di maestro delle elementari per raccontare ad un bambino un po’ cresciutello come si realizzino qui buchi, rifiniture, raccordi, scanalature e tutto quello che viene commissionato.
Poi c’è un fugace incontro con Giuseppe, un altro dei fondatori, che mi mette alla prova con una frase in dialetto veneto che devo farmi ripetere tre volte… credo di non aver superato la prova.
Infine Iuri mi racconta di come questi tre livelli siano il frutto di un’evoluzione di Mezzi Cingolati Antolini.
La scoperta
Mi viene rivelato che l’azienda è nata come una fenice dalle ceneri di una cava dismessa, di proprietà della famiglia e di come sia venuta l’idea di costruire tutto lì, proprio dove un tempo c’era la cava ancora ben visibile, ma ora trasformata in un’alcova di tutt’altre attività.
Questo breve viaggio si conclude poi a valle, a Settimo di Pescantina, dove c’è la sezione montaggio e saldatura a mano dei mezzi cingolati, potenti macchine in grado di spostare, sollevare, tagliare o adattarsi alle più svariate richieste dei clienti.
La Lessinia dunque è caratterizzata da bellezze naturali, curiosi percorsi, pezzi di storia e leggende, ma nasconde anche attività produttive d’eccellenza, che permettono di realizzare macchine tecnologicamente avanzate completamente Made in Italy e offrono al contempo a molte famiglie della zona un lavoro nel manifatturiero.