Oggi con un balzo temporale torniamo a 5300 anni fa, è un flashback notevole, significa spingersi fino ad un’era addirittura antecedente a quella dell’antico Egitto.
Perché?
Lo facciamo perché anche questa volta la Lessinia ha qualcosa da raccontare.
Nel 1991 una coppia di escursionisti tedeschi poi divenuti famosi, i coniugi Simon, fecero una scoperta incredibile ai piedi del ghiacciaio del Similaun, al confine tra Italia e Austria.
Durante una sessione di trekking videro sbucare dai ghiacci fuori sentiero un corpo dalle sembianze umane, si trattava di quello che sarebbe poi stato soprannominato Oetzi.
Il resto di questa storia è narrato in molteplici sfaccettature da racconti scritti e video ed è divenuto anche un vero e proprio caso investigativo, vista la posizione del ritrovamento e la successiva battaglia legale tra Italia e Austria per accaparrarsi la mummia dell’uomo di Similaun, l’uomo venuto dai ghiacci.
Per chi ama leggere consigliamo questo link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Mummia_del_Similaun
Per chi invece ama vedere consigliamo di godersi questo documentario:
E la Lessinia cosa c’entra?
Ma perché i monti lessini, lontani quasi 200 Km dal ritrovamento dovrebbero avere un ruolo in questa storia.
Beh si è evidenziato che quest’uomo dell’antichità, che il ghiaccio ci ha restituito conservato in modo incredibile, avesse con se un corredo davvero d’eccellenza per i tempi.
Dal vestiario, alla fornitura di rudimentali medicinali, alle armi. E proprio sulle armi si è dibattuto a lungo prima di giungere alla conclusione che le preziose lame del suo pugnale, nonché la punta della freccia che con tutta probabilità lo ferì a morte hanno un’origine ben definita.
Sono costituite di selce, selce della Lessinia.
Come è possibile che un uomo, forse cacciatore, forse pastore, coinvolto in una battaglia e ferito a morte portasse con se e addirittura incise nella sua stessa carne armi costruite con i materiali dei nostri monti lessini?
A 200 Km di distanza e a 3000 metri di altitudine.
Queste storie affascinano da più di 20 anni archeologi di tutto il mondo e diverse teorie sono state nel tempo proposte, smontate, discusse e modificate.
Quel che è certo è che se durante una delle vostre gite tra il Veja Adventure Park e il Museo di Sant’Anna di Alfaedo, doveste trovare a terra delle selci (cosa non inusuale), avrete per le mani un piccolo tesoro proveniente da un tempo molto lontano e chissà, forse, con esse vi porterete a casa qualche storia avvincente come quella di Oetzi, l’uomo di Similaun.